Ponte sullo Stretto di Messina, una storia infinita che potrebbe rivelarsi un bluff. Rischio sismico, qualità degli acciai strutturali e condizioni del vento in quella zona, sono i principali capitoli su cui si concentrano le contestazioni e le polemiche. Sarebbero addirittura 69 i punti critici. E intanto partono le procedure per l’esproprio dei terreni interessati all’operazione.
Con un post su “X”, il parlamentare di Avs Angelo Bonelli (nella foto sotto) ha annunciato la pubblicazione sul sito di Europa Verde (https://europaverde.it/) la relazione del Comitato scientifico (53 pagine) e l’aggiornamento sul controverso progetto del Consorzio Eurolink. “La nostra – ha scritto Bonelli – è un’operazione trasparenza per evidenziare le gravi carenze” di quest’opera faraonica che, secondo le stime, dovrebbe costare 13,5 miliardi di euro. A suo giudizio, “molti studi e analisi necessarie non sono stati eseguiti”. In seguito all’esposto presentato da Pd, Verdi e Sinistra italiana, la Procura di Roma ha già aperto un’indagine per verificare eventuali irregolarità.
In particolare, la relazione del Comitato scientifico (datata 29 gennaio 2024 e firmata pagina per pagina dal coordinatore Alberto Prestininzi, professore di Geologia) evidenzia che si sono verificati, in Italia, terremoti in cui l’accelerazione di picco al suolo ha superato i valori precedentemente presi in considerazione per la valutazione delle azioni sismiche di progetto: questo implica la necessità di una nuova valutazione, al momento non programmata (pagine 13-14).
A pagina 15 si legge poi che il progetto definitivo non ha analizzato gli effetti da maremoto e li ha rinviati al progetto esecutivo. Il comitato scientifico fa presente poi che la bibliografia sulla sismicità non è aggiornata al modello europeo di pericolosità sismica ESHN20, mentre dovrebbe esserlo.
Viene rilevato inoltre che gli studi di microzonazione di livello 3 per verificare le condizioni geologiche e geomorfologiche del territorio, qualora disponibili nelle aree interessate dalle opere a terra, potranno offrire un primo contributo conoscitivo alla definizione, da parte del progettista, delle azioni sismiche di progetto.
La relazione sottolinea anche che gli acciai previsti non sono adeguati. A pagina 47, infine, si legge che non sono state le prove del vento, per verificare la stabilità della struttura in condizioni di turbolenza. Su questo punto, la risposta del Consorzio Eurolink, guidato dal Gruppo Wubuild che fa capo a Salini e Impregilo, è stata che – per fare questa verifica – si perderebbe tempo. Come se la sicurezza dell’opera, per tutti coloro che dovessero utilizzarla in futuro, fosse una questione secondaria o trascurabile, da superare in nome della fretta per realizzarla.