I “nuovi barbari” contro la natura e la cultura. Dal fasto della Reggia di Caserta in Campania al fascino dell’antica tonnara di Scopello in Sicilia, il nostro patrimonio di Beni comuni è minacciato da un’orda di vandali. Sono i visitatori e i turisti incivili che assaltano parchi pubblici, oasi naturali e spiagge, danneggiando il territorio e l’ambiente.
La polemica è scoppiata dopo che il Ministero dei Beni culturali e del Turismo, in vista della prima “Domenica al museo” di giugno (gratis), ha disposto il pagamento di un ticket di 3 euro per l’ingresso al Parco della Reggia di Caserta: si spera così che non si ripetano più le scene di invasione e danneggiamento come quelle del 3 maggio scorso, tra cui numerose partite di pallone improvvisate dai gitanti. Le visite agli appartamenti storici, invece, resteranno gratuite.
Contro questa soluzione, s’è subito schierato il sindaco di Caserta, Pio Del Gaudio, preoccupato evidentemente più di difendere il proprio patrimonio elettorale che quello pubblico. Ma il direttore generale dei musei presso il Ministero, Ugo Soragni, è fermamente intenzionato a salvaguardare i preziosi giardini all’interno della Reggia. Tanto che lui stesso ha sollecitato il responsabile regionale dei Beni culturali, Lucca Maggi, a chiedere al prefetto di convocare una riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza, per affrontare una volta per tutte l’indecoroso assedio degli ambulanti che circondano Palazzo Reale.
A diversi chilometri di distanza, sulla costa tra Palermo e Trapani, una situazione analoga riguarda la tonnara di Scopello, di proprietà privata. Anche qui è stato introdotto un ticket di 3 euro per attraversare una stradina che porta al mare, un paradiso terrestre deturpato in continuazione dai turisti. E anche qui, naturalmente, il sindaco di Castellammare del Golfo è insorto contro l’imposizione del biglietto rivendicando la libertà dei suoi concittadini.
Da segnalare, invece, la coraggiosa presa di posizione di Legambiente, una delle associazioni ambientaliste più responsabili e concrete. Ha replicato il direttore generale, Gianfranco Zanna: “Ma quale battaglia di libertà! Questa è solo demagogia. Stiamo parlando di un luogo unico. Non di un tratto di mare come tutti gli altri, qui non c’è demanio e non c’è battigia. E grazie ai privati, non è più un bivacco come una volta”.
In linea di principio, i Beni naturali, artistici e culturali, appartengono a tutti e tutti hanno diritto perciò di goderne. Ma quando l’inciviltà prevale sulla responsabilità, come purtroppo accade spesso in tali situazioni, lo Stato ha il dovere d’intervenire e di provvedere per tutelare l’interesse della collettività. Ben venga, allora, il “ticket cultura” se questo può funzionare da deterrente contro il vandalismo. E soprattutto, se contribuisce a finanziare la pulizia, la manutenzione e la sorveglianza del nostro patrimonio comune.
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