VICENZA, GRANDE MOSTRA SUI CAPOLAVORI ARTISTICI DEL RINASCIMENTO

VICENZA, GRANDE MOSTRA SUI CAPOLAVORI ARTISTICI DEL RINASCIMENTO

Per trent’anni a metà del Cinquecento, dal 1550 al 1585, Vicenza fu una capitale della cultura rinascimentale. Il genio dell’architettura Andrea Palladio (nella foto principale, il suo Teatro Olimpico), il grande scultore Alessandro Vittoria, i pittori Paolo Veronese e Jacopo Bassano, furono i maggiori protagonisti della vita artistica in questa fucina di creatività. I loro capolavori tornano ora nella città per una mostra eccezionale che sarà allestita, a cura di Guido Beltrami, Davide Gasparotto e Mattia Vinco, all’interno della Basilica Palladiana dall’11 dicembre 2021 al 18 aprile 2022: La Fabbrica del Rinascimento. Processi creativi, mercato e produzione a Vicenza. Palladio, Veronese, Bassano, Vittoria”.

Nell’intreccio fra pittura, scultura e architettura, le opere di questi quattro grandi artisti saranno esposte accanto a libri, arazzi, tessuti e oggetti preziosi. Un evento unico nel suo genere che punta a riflette per la prima volta sulle modalità di creazione, sui metodi e sul valore delle tre arti, in un percorso a tutto campo all’epoca del Rinascimento.

In quel trentennio, Vicenza diventa una delle aree più dinamiche in Europa per la produzione e il commercio della seta, attraversando una sorprendente trasformazione culturale grazie al progetto della cosmopolita nobiltà cittadina che investe e scommette sulla visione di un gruppo dei quattro giovani artisti: Palladio, Veronese, Vittoria e Bassano. A legarli è la passione per l’arte nuova nutrita dall’antico, nata nella Roma di Michelangelo e di Raffaello, quella che Vasari definirà la “maniera moderna”, la cui forza permetterà loro di scardinare i modelli tradizionali dominanti a Venezia, insieme alle suggestioni offerte da artisti quali Giulio Romano e Parmigianino.

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Paolo Veronese, Unzione di Davide, 1555, olio su tela, Kunsthistorisches Museum, Vienna, Picture Gallery. Credit: KHM-Museumsverband.

La rassegna riunisce molti dei loro capolavori, oggi conservati nei più prestigiosi musei del mondo, con lo scopo di indagare i meccanismi di creazione e produzione che li hanno generati, ponendoli all’interno del loro contesto originario e in relazione alla loro committenza. Non mancheranno confronti tra i processi creativi propri a scultura, pittura e architettura con l’individuazione di rilevanti analogie: per esempio, nel metodo di lavoro di Veronese e Palladio. Molte delle opere, inoltre, saranno accostate ai loro modelli d’ispirazione, ai disegni e ai bozzetti che le hanno “prefigurate”, alle riproduzioni dello stesso soggetto realizzate dall’artista. Lo spettatore potrà entrare così nella bottega degli artisti e ammirare il quadro circondati dalle statue, dai gessi e dai disegni rappresentati nello stesso dipinto, come per il Ritratto di artista in bottega di Palma Il Giovane, in prestito dalle collezioni Birmingham Museums Trust.

In questa prospettiva, s’inseriscono i due ritratti di Livia Thiene e del marito Iseppo Porto accanto ai propri figli, a firma di Veronese. Grazie alla disponibilità delle Gallerie degli Uffizi di Firenze e del Walters Art Museum di Baltimora, per la prima volta dopo 500 anni i coniugi Porto vengono riuniti nella propria città, a poche centinaia di metri dal palazzo costruito per loro da Palladio. Accanto a questi ritratti verrà esposto anche il disegno di Palladio per il palazzo, oggi conservato al Royal Institute of British Architects di Londra.

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Jacopo Bassano, Adorazione dei Magi, 1560, The Henry Barber Trust, The Barber Institute of Fine Arts, University of Birmingham. Credit: © The Henry Barber Trust, The Barber Institute of Fine Arts, University of Birmingham.

Analogamente, per scelta del comitato scientifico internazionale che sovrintende alla mostra, i due dipinti “gemelli” con l’Adorazione dei Magi di Jacopo Bassano, provenienti dalle collezioni Birmingham Museums Trust e dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, verranno posti per la prima volta l’uno di fianco all’altro.

Con la collaborazione di un team di specialisti di storia economica, l’esposizione consentirà di soffermarsi anche su un aspetto generalmente meno trattato: il valore pecuniario di questi capolavori. Nel corso del Cinquecento, la nascita del collezionismo e del mercato dell’arte modificò profondamente le modalità produttive delle botteghe. Un’approfondita ricerca permetterà di conoscere i prezzi delle varie opere, paragonandoli agli oggetti della vita quotidiana di allora, con risposte che perlopiù contraddicono la nostra sensibilità attuale: uno dei dipinti più belli ed originali della pittura del Cinquecento, Due cani da caccia di Jacopo Bassano, in arrivo dal Louvre di Parigi, per esempio, valeva la metà di un paio di guanti “da signore” e mille volte meno dei cristalli incisi di Valerio Belli, in prestito dai Musei Vaticani.

  • Curatela e comitato scientifico:

Guido Beltramini è direttore del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio; Davide Gasparotto è Senior Curator of Paintings del J. Paul Getty Museum di Los Angeles; Mattia Vinco è ricercatore di Storia dell’arte moderna all’Università di Trento. Ai curatori si affianca il comitato scientifico, composto da Linda Borean (Università di Udine); Howard Burns (professore emerito Scuola Normale Superiore, Pisa); Francesca Del Torre (Kunsthistorisches Museum, Vienna); Edoardo Demo (Università di Verona); Barbara Furlotti (Courtauld Institute, Londra); Germano Maifreda (Università di Milano) e Xavier Salomon (The Frick Collection, New York).

  • La Fabbrica del Rinascimento. Processi creativi, mercato e produzione a Vicenza
    PALLADIO, VERONESE, BASSANO, VITTORIA

Basilica Palladiana, Vicenza, 11 dicembre 2021 – 18 aprile 2022 a cura di Guido Beltramini, Davide Gasparotto e Mattia Vinco

Catalogo edito da Marsilio

Maggiori informazioni: www.mostreinbasilica.it

 

 

 

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