TORINO, CON INTESA SANPAOLO AL MUSEO EGIZIO: PRIMO INCONTRO SU “PAESAGGI” IL 19 GIUGNO

TORINO, CON INTESA SANPAOLO AL MUSEO EGIZIO: PRIMO INCONTRO SU “PAESAGGI” IL 19 GIUGNO

A duecento anni dalla fondazione del Museo Egizio di Torino, si avvia il progetto di trasformazione architettonica con Intesa Sanpaolo main sponsor. In occasione del bicentenario della fondazione del Museo, che verrà celebrato a novembre 2024, si prevede il riallestimento e rinnovamento della Galleria dei Re.

La Banca con il suo museo le Gallerie d’Italia – Torino e il Museo Egizio presentano Paesaggi/Landscapes (13 giugno – 12 settembre 2024), un programma culturale ideato dal Museo in cui la fotografia e la video arte incontrano l’archeologia e l’antico Egitto. L’iniziativa, curata dall’egittologo Enrico Ferraris, rientra nell’ambito di un accordo triennale tra la Fondazione Museo delle Antichità Egizie e Intesa Sanpaolo su iniziative di sviluppo e diffusione della cultura e dell’arte.

Fino al 12 settembre 2024, alle Gallerie d’Italia – Torino un’installazione immersiva visitabile gratuitamente e un ciclo di dialoghi a ingresso libero che metterà a confronto fotografi, artisti ed egittologi saranno i protagonisti di Paesaggi/Landscapes. La dicotomia tra paesaggio reale e paesaggio immaginario nella ricerca archeologica e fotografica è il tema centrale dell’iniziativa. Il primo appuntamento del ciclo di dialoghi a ingresso libero, in programma il 19 giugno alle ore 18,30, vedrà protagonisti il fotografo Francesco Jodice e il direttore del Museo Egizio, Christian Greco.

MUSEO EGIZIO FOTO 2

Da sinistra a destra, il direttore del Museo Egizio, Christian Greco; la presidente, Evelina Christillin; e Michele Coppola, direttore generale delle Gallerie d’Italia

Il museo di Intesa Sanpaolo in piazza San Carlo ospiterà tutte le mattine un video di una decina di minuti, a rotazione con il video della mostra Cristina Mittermeier. La Grande Saggezza della fotografa messicana. Si tratta di una sorta di flusso di coscienza in immagini e suoni, attraverso cui il Museo Egizio indaga i limiti e la fragilità delle ricostruzioni storiche e paesaggistiche. Il visitatore dal centro di Torino verrà trasportato virtualmente in Egitto, in atmosfere lontane, nel tempo e geograficamente, per riflettere sulle nuove frontiere dell’archeologia, attraverso un approccio multidisciplinare e interattivo.

Il video si muove dalla rappresentazione oggettiva della campagna egiziana oggi, per virare verso il passato. Riprese con droni e tecnologie moderne, realizzate in Egitto da Robin Studio, in collaborazione col Museo Egizio, sotto la curatela di otto egittologi, propongono una traduzione visiva delle ricerche e delle riflessioni multidisciplinari degli archeologi sui reperti, sulle loro connessioni spazio-temporali e sul paesaggio, in una sorta di percorso a ritroso dall’Egitto moderno. Fino alle schegge di memoria, ai frammenti di reperti archeologici e alle loro interpretazioni.

Il filtro digitale ricostruisce e rimodella lo sguardo, rappresenta in maniera simbolica il passato. Il suono della natura sconfina nella musica, in un crescendo che porta il visitatore quasi ad immagini allucinatorie, metafora del dubbio e della pluralità di discipline che oggi sovraintendono alla ricerca archeologica. Il video rappresenta un’anticipazione di ciò che i visitatori del Museo Egizio potranno sperimentare con Egitto immersivo”, nel 2025, quando aprirà al pubblico uno spazio immersivo da mille metri quadrati, grazie alla collaborazione tra il Museo e l’Istituto italiano di Tecnologia.

Le chiavi di lettura di Paesaggi/Landscapes e del nuovo museo sono la multidisciplinarietà e l’apertura dei musei verso l’esterno, verso altri enti museali e scientifici. Temi che il Museo Egizio sta perseguendo con più vigore proprio nel 2024, anno in cui celebra il suo bicentenario e in cui il Museo affronta un ambizioso progetto di trasformazione: sia da un punto di vista architettonico firmato dallo Studio Oma di Rotterdam, con la corte barocca che sarà coperta per diventare il centro nevralgico del nuovo Museo; sia sotto il profilo culturale, con nuove collaborazioni, tra cui quella con le Gallerie d’Italia che non si esaurirà solo con Paesaggi/Landscapes.

Commenta Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici e Direttore Generale Gallerie d’Italia: “Questo progetto, che ‘ospita’ il Museo Egizio dentro le Gallerie d’Italia, è un’evidente testimonianza della forte e vitale amicizia fra due importanti realtà torinesi che, poste a pochi metri l’una dall’altra, traducono la vicinanza in una visione e attività comuni. La nuova iniziativa arricchisce il nostro rapporto di sostegno e collaborazione, fondato sulla condivisione di competenze e contenuti per costruire proposte che, unendo fotografia, tecnologia, mondo digitale e archeologia, coinvolgono un pubblico sempre più ampio ed eterogeno”.

Dichiara il direttore del Museo Egizio, Christian Greco: “Siamo grati a Gallerie d’Italia Torino, che per la prima volta apre le porte al nostro Museo e all’archeologia. In questi anni il Museo Egizio si è aperto al mondo, ha cambiato la sua offerta espositiva, anche al di fuori dei suoi confini, ha studiato nuove strade e modalità per raccontare non solo la cultura materiale, ma anche la storia nascosta dei reperti e della civiltà dell’antico Egitto, attraverso la ricerca e le nuove tecnologie digitali. Ora ci apprestiamo a vivere una nuova stagione di trasformazione, in occasione dei 200 anni del Museo. Celebrarli non è solo un esercizio di memoria, ma significa anche programmare il futuro con un occhio attento alla ricostruzione del paesaggio, della natura e della cultura, da cui provengono gli oggetti che custodiamo e raccontiamo al pubblico. Alla base di questa evoluzione c’è l’idea di un museo come laboratorio della contemporaneità, attento alla sostenibilità e pronto a creare nuovi legami con discipline ed enti culturali”.

A partire dal 19 giugno e fino al 10 luglio, Paesaggi/Landscapes proporrà un ciclo di quattro dialoghi tra fotografi, videoartisti ed egittologi. Il primo appuntamento vedrà protagonisti il fotografo Francesco Jodice e il direttore del Museo Egizio.

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