RAPPORTO DI SYMBOLA ED ENEL, 100 STORIE ITALIANE DI ENERGIA RINNOVABILE: 37.655 IMPRESE

RAPPORTO DI SYMBOLA ED ENEL, 100 STORIE ITALIANE DI ENERGIA RINNOVABILE: 37.655 IMPRESE

 

Centro storie italiane di energia rinnovabile. Il Rapporto promosso da Symbola (Fondazione per le qualità italiane) e da Enel, in collaborazione con KEY – The Energy Transition Expo, è dedicato alle tecnologie sviluppate nel settore delle fonti alternative.

Men technicians mounting photovoltaic solar moduls on roof of house. Electricians in helmets installing solar panel system outdoors. Concept of alternative and renewable energy. Aerial view.

Dopo aver indagato l’innovazione made in Italy nelle filiere dell’e-mobility e dell’automazione, dell’economia circolare e delle life sciences, il dossier “100 Italian Renewable Energy Stories”  esplora, attraverso il racconto di cento storie di innovazione, un sistema articolato di soggetti imprendito­riali, pubblici e del terzo settore, attivi nelle diverse parti della filiera: dalla manifattura (produzione di Prodotti e componenti e di macchinari) alla ri­cerca e sviluppo, dalle attività di progettazione e permitting a quelle legate all’Installazione e manutenzione, dallo sviluppo di software e hardware al “fine vita”, per arrivare alla promozione.

 

Dice Ermete Realacci, presidente di Symbola (nella foto sotto): “La transizione verde aiuta un futuro più a misura d’uomo. Puntare sulle rinnovabili e sull’efficienza fa crescere l’Italia la rende più libera, dà forza alla nostra economia e aumenta i posti di lavoro”.

ermete-realacci

Sono 37.655 le imprese che dichiarano attività legate alla filiera delle rinnovabili, circa il 13% in più rispetto all’anno precedente. Rispetto ai territori, quasi un terzo di queste aziende si concentra in Lombardia, Lazio e Veneto.

“C’è un’Italia che eccelle in molti segmenti della nuova economia sostenibile”, commenta ancora Realacci: “Il nostro Paese dà il meglio di sé quando incrocia i suoi cromosomi antichi, la sua identità con un modo tutto italiano di fare economia: che tiene insieme innovazione e tradizione, coesione sociale, nuove tecnologie e bellezza, capacità di parlare al mondo senza perdere legami con territori e comunità, flessibilità produttiva e competitività. C’è ancora molto da fare, ma da qui possiamo partire per affrontare non solo i nostri mali antichi ma il futuro e le sfide che ci pone”.

“Le ‘100 storie italiane di energia rinnovabile’ raccontano un’Italia di eccellenze che con idee, tecnologie avanzate e una filiera diffusa su tutto il territorio, consentono al Paese di essere tra i protagonisti della transizione energetica del continente”, dichiara Nicola Lanzetta, direttore Italia di Enel. E aggiunge: “Siamo nel pieno di un percorso ancora lungo nel quale bisogna fare squadra, puntando con decisione sulle rinnovabili, per raggiungere gli sfidanti obiettivi climatici dell’agenda 2030. Occorre quindi continuare a investire su tecnologie e innovazione, sui sistemi di accumulo che garantiscono una gestione corretta dell’energia prodotta e sulla modernizzazione, resilienza e digitalizzazione delle reti che rappresentano l’architrave del sistema elettrico e della transizione energetica del Paese”.

ENEL X store

L’Italia è il secondo Paese produttore europeo, dopo la Germania, di tecnologie per le rinnovabili, con la sola eccezione dell’eolico dove metà della produzione è danese. A tal proposito, nel 2023 Vestas – azienda danese leader nel mercato dell’energia eolica – ha avviato proprio in Italia e, più nello specifico nello stabilimento di Taranto (dove impiega oltre 1300 addetti), la produzione della pala più grande al mondo: la V236-15.0 MWTM. Parte delle tecnologie e componentistica prodotta nei confini nazionali è destinata all’export: con il 3% dell’export mondiale, il nostro Paese è il sesto Paese esportatore di tecnologie per la produzione di energia rinnovabile (dopo Cina, Germania, USA, Giappone e Hong Kong).

La filiera delle rinnovabili conta nel nostro Paese 37.655 imprese. Di queste, il 39,2% si occupa di attività di installazione e manutenzione; il 13,8% di produzione di energia; il 12,3% di commercio; il 9,6% di manifattura; il 6,4% di affitto e gestione immobiliare e il 6,1% di attività di consulenza, collaudo e monitoraggio.

All’interno di questa filiera, si distinguono quasi 800 imprese focalizzate nello sviluppo di tecnologie di punta: un asset strategico per l’Italia, considerato che generano un fatturato di 12 miliardi di euro e occupano 37.000 addetti. Di queste, le aziende che operano prevalentemente o esclusivamente nella filiera (circa la metà del totale) sono in crescita sia in termini di valore della produzione sia in termini di sviluppo di nuove tecnologie: a fronte di un valore della produzione cresciuto del 14,3% tra il 2015 e il 2019 (contro il +7,8% registrato dai fornitori di energia e gas), i brevetti iscritti a bilancio sono saliti dell’176,6%. Ed è un dato particolarmente significativo, in un contesto che non vede ancora l’Italia tra i leader nei brevetti su tecnologie del settore energetico.

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