VILLA BORGHESE: IL COMUNE DI ROMA RIMETTE LE TESTE ALLE STATUE DECAPITATE DAI VANDALI

VILLA BORGHESE: IL COMUNE DI ROMA RIMETTE LE TESTE ALLE STATUE DECAPITATE DAI VANDALI

Chi attraversa in questi giorni Villa Borghese, uno dei più grandi e storici parchi pubblici nel cuore di Roma, può trovarsi di fronte a una piacevole sorpresa. Diversi busti di personaggi famosi che adornano i viali hanno le teste “incappucciate”: cioè ricoperte con un cappuccio di plastica, su cui è attaccato un avviso della Sovrintendenza Capitolina ai Beni culturali con lo stemma del Comune e un segnale giallo con il punto esclamativo. Una scritta recita “Lavori di manutenzione conservativa ci scusiamo per il disagio”, ripetuta anche in inglese.

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Questi busti, nel corso del tempo, erano stati “decapitati” dai vandali o dai trafficanti di oggetti d’antiquariato. E ora, finalmente, il Comune di Roma s’è deciso a far riprodurre le teste per rimetterle al loro posto e restituire le statue al loro aspetto originario. Una bella sorpresa, dunque, per i cittadini romani, ma anche per tanti visitatori italiani o stranieri che arrivano da tutto il mondo nella Capitale. E anche un segnale di buona manutenzione e cura del verde pubblico. I personaggi famosi ospitati nel parco hanno – per così dire – rimesso così la testa a posto.

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All’interno di Villa Borghese, si trovano molte statue dedicate al mondo dell’arte. Monumenti e busti che ritraggono scrittori e poeti sono stati collocati in varie fasi dal 1851 al 1952. Ma purtroppo gli atti vandalici richiedono spesso considerevoli interventi di restauro a queste sculture.
Numerosi i personaggi raffigurati: da Orazio a Virgilio, da Dante Alighieri a Francesco Petrarca, da Giovanni Boccaccio a Niccolò Machiavelli. Ecco qui di seguito una selezione di quelle più rappresentative.

Statua di Lord Byron

 

Situata in Via della Pineta, questa fantastica statua in marmo di Carrara è una copia dell’originale scolpita dallo scultore danese Thorvaldsen, oggi presso la biblioteca del Trinity College, a Cambridge. Il poeta è effigiato seduto su rovine romane, in abito elegante. Un mantello sulle spalle, con la mano destra tiene una penna in attesa di ispirazione mentre la mano sinistra regge il frammento di un libro.

Personaggio di spicco del romanticismo del suo tempo, è ritenuto ancora oggi, uno dei più grandi poeti inglesi letto e conosciuto nel mondo. L’iscrizione sul piedistallo di marmo su cui poggia la statua sono dei versi del poeta tratti da “Il pellegrinaggio di Childe Harold, parte IV“. Si legge:

“Ma io ho vissuto e non ho vissuto invano: la
mia mente può perdere la sua forza, il mio sangue il suo fuoco,
e la mia struttura perire anche nel vincere il dolore;
Ma c’è quello dentro di me che stancherà
Tortura e Tempo, e respiro quando espiro. “

GOETHE

Statua di Wolfgang Goethe

Imponente e maestosa la statua dello scrittore tedesco  fu un dono dell’Imperatore di Germania Guglielmo II alla città di Roma in segno d’amicizia tra i due popoli. Lo scrittore e poeta amava molto l’Italia, e vi soggiornò tra il 1786 e il 1788. Lo scultore italiano Valentino Casali realizzò l’opera che fu inaugurata nel 1904.

Il monumento al poeta, tra i grandi letterati tedeschi di sempre, raggiunge gli otto metri mentre la sola statua di Goethe è alta tre e si erge su un possente capitello corinzio. Simbolo del rapporto con Roma e la sua storia classica, ai piedi del capitello ci sono due sculture che incarnano allegoricamente soggetti delle opere dello scrittore. Oreste ai piedi di Ifigenia rappresenta il dramma, la lirica con Mignon al fianco del vecchio arpista Lotario e Faust tentato da Mefisto la filosofia.

PUSKIN

Statua di Aleksandr Puškin

Negli incantevoli giardini del parco, si trova anche la statua del famoso poeta e drammaturgo russo, morto nel 1837. Il suo monumento è stato creato da uno scultore russo e collocato nella Villa nel 1999.

Puškin non visitò mai l’Italia, ma in alcune sue opere scriveva dichiaratamente della sua ammirazione: “dove scendono le notti d’oro dell’Italia, respirerò liberamente” (Eugene Onegin – Libro I – 49). In tutto il mondo gli sono state dedicate sculture in ricordo della maestria con cui scriveva opere teatrali fondendo stili e linguaggi differenti.

 

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